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Checkout.com investe in Irlanda per sostenere la crescita dell’economia digitale

Checkout.com investe in Irlanda per sostenere la crescita dell’economia digitale

Aug 24, 2022
Checkout.com

Moshe Winegarten, Head of Commercial per il Regno Unito e l’Irlanda, ha incontrato Jordan McCarthy, responsabile della nostra sede irlandese, per confrontarsi su come le imprese possono trarre vantaggio dal boom del commercio digitale.

L'Irlanda è un mercato interessante sia per le imprese locali che si stanno espandendo nell'e-commerce, sia per i marchi internazionali alla ricerca di nuove opportunità di ricavi.

La nostra ricerca indica che in Irlanda il 74% dei consumatori ritiene che il futuro del retail sia online. Si tratta di un settore che ha conosciuto una crescita esponenziale di oltre il 150% nel corso dell’ultimo anno. Si prevede che le vendite online supereranno i 4,5 miliardi di euro entro il 2025.

Con il nostro sistema di pagamento online a 360° e la nostra competenza locale nel campo dei pagamenti aiutiamo le aziende a sfruttare le loro potenzialità di pagamento e a espandere la loro presenza sul mercato del retail online in Irlanda e non solo.

Jordan McCarthy, a capo della nuova sede irlandese, mi ha parlato del panorama dell'e-commerce in trasformazione e dei percorsi di crescita.

Jordan, puoi farci una panoramica dei cambiamenti dell'economia digitale in Irlanda negli ultimi anni e dei motori trainanti della crescita?

Il passaggio dai pagamenti in contanti a quelli digitali, anche nei punti vendita, è un aspetto notevole e relativamente recente. Negli ultimi cinque anni c'è stato un significativo spostamento verso le carte, soprattutto per i pagamenti di persona e di valore esiguo. Tale spostamento è dovuto soprattutto alla semplicità e alla velocità offerta dalle carte contactless e dagli smartphone alla cassa.

Ne hanno ovviamente beneficiato i flussi dell'e-commerce, anche se forse non così rapidamente come in altri paesi europei. Ciò dipende da vari motivi. In particolare, l'Irlanda è un paese piuttosto rurale e non c'è mai stata una solida rete logistica a supporto dell'e-commerce fuori dalle città principali. Dal momento che la velocità di consegna è uno dei primi fattori che i consumatori apprezzano quando fanno acquisti online, questo aspetto ha limitato la crescita dell'e-commerce, soprattutto per i prodotti che servono rapidamente, come i generi alimentari. Ciononostante la popolazione sta diventando esperta di tecnologia e disposta a fare acquisti online.

L'Irlanda sta guadagnando terreno rispetto agli altri paesi europei per quanto riguarda il commercio digitale. Uno dei motivi è da ricercare nella pandemia. Ma c'è stato anche un investimento significativo nelle reti logistiche, guidato da Amazon, che ha costretto altri operatori logistici ad adeguarsi a loro volta.

Anche il governo irlandese sta svolgendo un ruolo di primo piano spingendo per il digitale, realizzando hub tecnologici e offrendo interessanti agevolazioni fiscali. Il messaggio che sta inviando è chiaro: L’Irlanda è aperta alle aziende digitali. Il che ha indotto molte delle aziende più innovative del mondo a stabilirsi in Irlanda, con tutto lo sviluppo che consegue questo investimento.

Poi c’è il fattore Brexit. Per quanto si tratti di un argomento complesso, stiamo iniziando a vedere come molte aziende del Regno Unito stiano aprendo negozi in Irlanda per poter avere una presenza fisica nell'UE. Mi attendo che questo trend prosegua nel 2022.

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Come definiresti il tipico acquirente irlandese?

Gli irlandesi viaggiano molto e hanno una mentalità esterofila. Pertanto sono più disposti ad acquistare da siti web esteri. Oltre l'80% dei consumatori irlandesi online fa acquisti transfrontalieri, un dato decisamente superiore rispetto ad altri mercati europei. Ciò detto, sono anche interessati ad acquistare marchi nazionali, dove possibile, e stiamo osservando che alcuni iniziano ad avere un vero successo.

I consumatori irlandesi sono anche più propensi alla sperimentazione rispetto a quelli del Regno Unito. Ad esempio il 13% dei consumatori irlandesi riferisce di aver provato un nuovo metodo di pagamento per la prima volta durante il lockdown, rispetto al 7% dei consumatori del Regno Unito. Analogamente, la nostra ricerca ha evidenziato come più della metà abbia utilizzato portafogli digitali nei dodici mesi, rispetto al 44% del Regno Unito.

Stiamo anche osservando come i consumatori irlandesi siano disposti ad acquistare prodotti di marchi che offrono esperienze diversificate. Ad esempio, il 67% dice che vorrebbe esperienze di e-commerce più personalizzate. Poco meno della metà vorrebbe poter fruire maggiormente di modalità di acquisto in abbonamento. Il 56% si dice interessato ad adottare il social commerce.

Ciò significa che il consumatore irlandese è decisamente atipico rispetto ai suoi pari britannici ed europei. Questo ambiente offre ai brand una fantastica opportunità di aggiudicarsi quote di mercato veicolando offerte innovative ai consumatori irlandesi. Iniziative pilota che, se avranno successo, potranno essere adattate e lanciate in altri paesi.

Ma è più facile da dire che da fare. Se vogliono avere successo nel mercato dell’e-commerce irlandese, le aziende devono impegnarsi per comprendere a fondo le mutevoli tendenze di comportamento dei consumatori locali. Devono anche poter contare su una tecnologia flessibile, che è indispensabile per rimanere agili e cogliere le opportunità che si presentano.

In che modo le aziende possono capitalizzare questa domanda dei consumatori irlandesi e utilizzare le piattaforme di pagamento per produrre e offrire esperienze che portino a concludere le vendite al checkout?

Nel settore dei pagamenti si è avuta la stessa innovazione che si è verificata nel resto dell'economia digitale in Irlanda. Ciò significa che molte aziende utilizzano soluzioni di pagamento che potrebbero non essere le più indicate per le loro attuali esigenze, per non parlare delle loro ambizioni future.

Fra le aziende in Irlanda si registra anche un certo grado di inerzia. Capisco perché: accettare pagamenti è l’anima dell’attività. Se il metodo che già si adotta funziona o se non esistono altre offerte convincenti, perché cambiare? Ma la realtà è che c'è parecchio margine di miglioramento.

Stiamo già lavorando con numerose aziende, che aiutiamo nell’individuare aspetti da ottimizzare e nel capire come possono aumentare l'accettazione e ridurre le frodi. Spesso le stesse aziende si dicono sorprese dalla differenza che ciò può dare in termini di profitti. Risulta altrettanto sorprendente anche la facilità di attuazione dei cambiamenti quando si lavora con una piattaforma di elaborazione dei pagamenti moderna, costruita per internet.

Per di più, stiamo scoprendo che tutte queste aziende apprezzano moltissimo le indicazioni e l'assistenza pratica che forniamo. Si tratta di qualcosa di cui solitamente non beneficiano. E, in ultima analisi, è proprio il motivo per cui abbiamo fatto questo investimento in Irlanda. Noi riconosciamo le potenzialità delle imprese irlandesi. E siamo impegnati a fornire loro una tecnologia di pagamento e un’esperienza che le aiutano a sfruttare le loro potenzialità a livello nazionale, mentre si espandono a livello mondiale.

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